| TRENZANO COSSIRANO - Abbiamo incontrato Lia Parolari al rientro della sua prima esperienza in Cina, dove ha partecipato ad una prima gara pre-olimpica.
Lia raccontaci come è iniziata la tua avventura nella ginnastica artistica. Sono nata nel 1990 ed ho iniziato a 5 anni nella palestra di Travagliato della Società Ginnastica Artistica ESTATE “83”. Nel 2003 sono entrata a far parte della Nazionale Italiana di ginnastica e ho partecipato a numerosi incontri internazionali. ...
Nel 2006 ho partecipato al primo grande successo della Nazionale agli Europei di Volos, in Grecia, dove abbiamo conquistato la medaglia d’oro a squadre. Purtroppo alla fine di agosto, del 2006 durante un incontro internazionale a Trieste con la Russia, mi sono infortunata seriamente al ginocchio. Un infortunio che mi ha costretta ad un anno di stop e di conseguenza a saltare i mondiali danesi di Aarhus. Dopo una lunga riabilitazione, grazie alle cure del mio massofisioterapista Federico e ad un periodo di dura preparazione, sono riuscita a recuperare in tempo per partecipare ai mondiali di Stoccarda, dove abbiamo conquistato il diritto a partecipazione alle Olimpiadi dell’anno prossimo in Cina.
Lia, i mondiali di Stoccarda sono stati una tappa importante per te? Sì, sono stati i miei primi mondiali. Molto attesi perchè venivo da un lungo infortunio e perché era importante che la squadra nazionale riuscisse a qualificarsi per le Olimpiadi di Pechino, piazzandosi fra le migliori nazioni del mondo.
Un obiettivo raggiunto con una grande prestazione personale e di squadra. Vanessa e Silvia non erano in piena forma, per questo tanta responsabilità è ricaduta sul resto della squadra. Questa situazione ha portato l’adrenalina a mille dentro tutte noi e, se nella semifinale la squadra è arrivata solo al 5° posto, nella finale abbiamo fatto del nostro meglio per migliorare la nostra posizione e concludere quarte dietro solo le migliori nazionali del mondo. Io coprivo tre attrezzi: parallele asimmetriche, trave e corpo libero. Sono molto felice di essere riuscita a portare i maggiori punteggi sui tre attrezzi presenti in gara.
Come mai non ti sei presentata al volteggio? La mia carriera agonistica è maturata in una palestra non ideale per la ginnastica, manca per esempio, nel caso del volteggio, la possibilità di avere 25 metri necessari per la rincorsa indispensabile per sviluppare un buon volteggio. Purtroppo io dispongo solo di 17 metri di rincorsa, che per di più sono obbligata a fare sulla diagonale del corpo libero. Comunque approfitto per smentire chi dice che il volteggio sia il mio attrezzo preferito.
Allora qual è il tuo attrezzo preferito? Torno ora da Pechino, dove, purtroppo, ho commesso un errore proprio all’attrezzo che preferisco, ossia la parallela. E’ l’attrezzo sul quale mi sto impegnando di più ed è quello dove ho il punteggio di partenza più alto, 16.60. Un punteggio che può aumentare se riuscirò ad introdurre l’elemento che sto studiando in palestra in questi mesi: l’endo con 360°.
Cosa ci puoi dire dei tuoi esercizi al corpo libero e alla trave? Spero che a giorni la nuova palestra della società Estate 83 di Travagliato sia pronta, in modo da poter lavorare con continuità sulla pedana del corpo libero, infatti anche per quest’ultima gara di Pechino ho dovuto preparare l’esercizio su una striscia facilitante. Era l’attrezzo in cui mi sentivo meno preparata, ma sono riuscita comunque ad entare in finale classificandomi al 6° posto. Anche per la trave sto studiando due elementi nuovi da inserire nell’esercizio che spero aumenterà il mio punteggio.
Per la preparazione alle Olimpiadi dovresti utilizzare una nuova struttura adatta alle tue esigenze? Sì, finalmente è arrivata la palestra tanto attesa. Si tratta di una struttura di 20 per 50 metri con delle attrezzature completamente nuove. Aspettavamo da diversi anni questo regalo dal comune di Travagliato, ma è solo grazie alla generosità di Lorenzo Pancini, patron della Pama Prefabbricati, che è stato possibile realizzare questo sogno ed avere la tanto agognata palestra.
Non è l’unica novità dell’ultimo periodo? E’ vero. Da qualche mese oltre alla mia allenatrice Vincenzina Manenti che mi segue dall’età di 5 anni, è entrato a far parte dello staff Georgy Yudenko, con il quale ho da subito instaurato un buon rapporto. Per la prima volta nella mia carriera, mi alleno anche il mattino; temevo un po’ questa nuova situazione e invece devo dire che il lavoro è ottimo, il clima è sereno, proprio quello di cui avevo bisogno (oltre naturalmente della palestra) per preparare un evento importante come quello delle Olimpiadi.
Cosa ti aspetti dalle Olimpiadi di Pechino? L’esperienza che ho fatto in questi giorni a Pechino mi è servita come stimolo. Ho affrontato questa gara pur non essendo al meglio della mia preparazione. Spero di tornarci la prossima estate con qualche chance in più. Proprio in questa pre-olimpica ho avuto la conferma che anche io posso giocarmela fino in fondo. Insieme alle mie compagne, spero di riportare in Italia un importante risultato per la Nazionale Italiana.
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