| MONICA BERGAMELLLI: 28.07.2008 PECHINO - I PRIMI ALLENAMENTI E LE IMPRESSIONI DI MONICA
Oggi le nazionali di Ginnastica Artistica presenti a Pechino hanno preso il primo contatto con le attrezzature olimpiche. Nelle training halls e nella palestra di Warm Up del National Indoor Stadium si sono alternati i ginnasti e le ginnaste di Belgio, Romania, Italia, Ucraina, Polonia e Venezuela. Gli azzurri sembrano aver già smaltito il fuso orario ed hanno impegnato la mattinata a testare le condizioni tecnico-ambientali della capitale cinese. Li ha accolti un clima umido e una leggera foschia, alla quale dovranno abituarsi, badando soprattutto agli sbalzi climatici tra gli interni climatizzati del villaggio e delle palestre e l’esterno afoso. A meno di 11 giorni dalla Cerimonia inaugurale la Ginnastica italiana scalda, dunque, i motori. La Bergamelli appare visibilmente dimagrita. La ginnasta di Alzano Lombardo ha i muscoli delle braccia definiti come un bodybuilder. Ma Monica rimane sempre la stessa di cinque, dieci,… vent’anni fa. Infatti, le sue 24 primavere sembrano non essere passate, da quando mise piede per la prima volta in una palestra, a soli quattro anni. La ginnastica artistica l’ha accompagnata per quattro lustri. Tante, diverse da lei, hanno lasciato prima, per problemi fisici o per una scelta di vita. Ma la capitana non è cambiata ed ora è pronta per una nuova sfida personale, affrontare la terza olimpiade, dopo Sydney ed Atene. Tre edizioni completamente diverse. In Grecia la Bergamelli gareggiava come individualista, mentre in Australia rappresentò l’Italia con tutta la squadra azzurra, proprio come a Pechino. La bergamasca, dunque, è senz’altro la più rappresentativa - insieme a Igor Cassina e Alberto Busnari – per raccontarci le differenze sostanziali e lo ha fatto confidandosi con Irene Castelli, compagna d’avventura ai Giochi del 2000. “La tensione qui è maggiore, perché questa volta il team è davvero competitivo e la responsabilità si fa sentire. Abbiamo fatto tanti test per provare la nostra maturità sul campo, ed Enrico (Casella, ndr) continua a farmi salire per prima agli attrezzi, in modo da rilassare le altre. A Sydney ero la più piccola e il capitano non esisteva nemmeno; il gruppo non era così omogeneo e unito come ora. Il mio ruolo si è completamente ribaltato poiché otto anni fa ero la più piccola, mentre ora sono la più anziana”. La veterana, la chioccia di un’Italia in rosa che ha strabiliato durante tutto il quadriennio - arrivando al 4° posto storico del Mondiale di Stoccarda - analizza con serenità i suoi punti deboli: “In questo momento - dice - ho qualche problema alle parallele asimmetriche in quanto, di recente, mi sono fatta male ad una spalla e quindi mi sono dovuta fermare per un po’. Ma ho ancora quasi due settimane per recuperare. Nella gara di qualificazione, probabilmente, affronterò tutte e quattro le specialità. Se dovessimo rientrare tra le prime otto potrei dare un contributo importante soprattutto alla trave”. Una ventiquattrenne tutta casa e palestra non ha molto altro per scaricare lo stress. Ci chiediamo, allora, come riesca a mantenere e trasmettere la sua proverbiale calma olimpica. “E’ vero, non mi rimangono molte energie e tempo per pensare ad altro. Nel 2007 avevo iniziato ad allenare le ginnaste più piccole alla Brixia, la mia società, ma per quest’anno ho cambiato idea. Ho preferito rimanere concentrata sulla preparazione olimpica”. E dopo le gare, quando sarà tutto finito, tornerà nel suo mondo, ai suoi affetti. “Mi piacerebbe stare con i miei genitori e mia sorella e fare una lunga vacanza. Durante l’anno non ho molte occasioni per godermi i miei genitori. Sogno un posto caldo, magari all’estero. Ma ora non vorrei pensarci troppo, adesso la mia testa è tutta ai Giochi. Vedrò poi cosa fare, anche in base a come andranno le cose qui. Di sicuro ci saranno dei cambiamenti nella mia vita agonistica, più o meno radicali. All’inizio dell’estate avevo deciso di appendere le scarpette al chiodo, ma poi, respirando l’atmosfera degli ultimi collegiali, ed ora il clima delle Olimpiadi, ho cambiato idea. Penso di poter dare ancora il mio contributo a Brescia, nelle gare di Serie A. Pronostici? La Romania è messa bene, l’USA è in forma già da maggio. La Cina è imprendibile. Speriamo di riuscire ad entrare nella finale a squadre”.
CARLOTTA GIOVANNINI 29.07.2008 PECHINO - LA GIOVANNINI AL SETTIMO CIELO…OLIMPICO
PECHINO “Qua è tutto bellissimo, ancora faccio fatica a credere di essere alle Olimpiadi”, è questo il primo commento di Carlotta Giovannini appena sbarcata a Pechino. “Il primo impatto con il Villaggio Olimpico è stato incredibile, in questi giorni ci stiamo abituando al fuso orario e abbiamo iniziato ad allenarci senza forzare troppo - continua l’azzurra -. Ma l’Italia, e Imola soprattutto, mi mancano già tanto”. Mentre Carlotta assieme a Vanessa Ferrari, Monica Bergamelli, Lia Parolari, Francesca Benolli e Federica Macrì, si preparano nella capitale cinese per l’appuntamento più importante della loro vita, dall’Italia Giacomo Zuffa, l’allenatore della Giovannini alla Biancoverde e in Nazionale, analizza lo stato di forma della “sua” atleta. “Nelle ultime simulazioni - dice il tecnico - Carlotta ha sempre ottenuto un punteggio superiore a 58, dimostrando di essere in forma. La novità è che lei sta realizzando un secondo salto avanti con un avvitamento e mezzo quasi teso. Se continuerà ad eseguirlo così avrà un valore di partenza più alto, passando da 5.9 a 6.5. In più sta facendo molto bene il doppio avvitamento (difficoltà 5.8), tanto che nelle ultime verifiche ha ottenuto anche 15.300. Se a Pechino riuscirà a ripetersi su questi livelli potrà lottare con le più forti. Anche perché ho visionato i filmati delle sue avversarie e sono poche quelle che eseguono bene il doppio avvitamento e mezzo, in particolare la cinese e la Pavlova”. Se da un lato Carlotta punta alla finale al volteggio, dall’altro Zuffa si aspetta molto anche dal Concorso Generale: “E’ molto determinata e ha tanta voglia di scatenarsi. Ebbene si, può centrare la finale a 24. Qualche rimpianto? Forse quello di non essere riuscito a lavorare al meglio prima e dopo gli Assoluti di Arezzo. In condizioni normali Carlotta avrebbe presentato di certo il doppio e mezzo e un esercizio alle parallele ancora più difficile. Nonostante questo, la ginnasta ha lavorato tanto e bene nei due raduni di Brescia e Trieste ed ora ha raggiunto una buona preparazione in tutti gli attrezzi”. Il tecnico imolese passa poi alla squadra: “Rispetto agli Europei di Clermont Ferrand siamo migliorati dal punto di vista fisico e credo che 3-4 punti in più dovrebbero saltar fuori. Ci sono i presupposti per conquistare la finale a 8”. Dopo aver accompagnato Carlotta durante tutto il quadriennio Giacomo si appresta a seguire le gare decisiva da lontano: “Sicuramente dalla tv sarà molto più dura che dal vivo. Da bordo pedana, dopo tanti anni insieme, capisco subito se l’esercizio viene oppure no”. Federico Boschi
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